28 gennaio 2011

Lo scopo di questo spazio è quello di portare a conoscenza la mia prigionia nei lager tedeschi.


Nel settembre del 1943, dopo l'ultima chiamata alle armi della classe 1924 (ovvero la mia) da parte del generale Badoglio, mi ero presentato al 37° Reggimento Artiglieria di Albenga, caserma Piave.
Trovarmi in una situazione del genere alla bella eta' di 19 anni, lascio immaginare a voi, quale potesse essere il mio stato d'animo.
A causa dell'armistizio di Badoglio, il mio reggimento era stato trasferito a Garessio e costretto a lasciare le armi ai tedeschi.
Fummo costretti tutti quanti ad una scelta, dopo il discorso del gerarca compiacente ai tedeschi, di aderire o meno alla repubblica di Salo', furono pochissimi ad accettare di diventare camicie nere.
Inutile dire che dopo qualche giorno, mi ritrovai con i miei compagni su uno dei treni diretti a Berlino con l'obiettivo di andare a lavorare nei campi di lavoro tedeschi.
Appena entrati nei lager, ci arrivò una pioggia di insulti da parte dei prigionieri francesi, inglesi e tedeschi, per via d'essere in una posizione di ex alleati dei nazisti e di voltagabbana, dimostrazioni a riguardo, anche nei nostri giorni, evidentemente e' inserito diffusamente nel nostro dna.
Oltre 700000 soldati erano destinati al lavoro forzato nelle fabbriche tedesche... io ero nel DWM di Luckenwalde.
Io e i miei compagni dovevamo lavorare dalle 6 alle 18 tutti i giorni con vitto di pochissime calorie che ci veniva fornito solo a cena.
Il sonno era impossibile in quanto i bombardamenti erano incessanti... il mio stato fisico e psicologico iniziò a peggiorare visibilmente.
Alla fine della prigionia pesavo 38 Kg!!!
Non potevamo avere notizie di alcun tipo dall'Italia anche se per mia fortuna dopo diversi mesi arrivarono dei pacchi alimentari da parte dei miei genitori e di quelli che sarebbero poi diventati i miei suoceri.
Molti internati morirono di tubercolosi e malattie intestinali, altri morirono sotto i bombardamenti... e anche in questo direi di essere stato fortunato in quanto mi arrivò una bomba a 30 metri di distanza che non scoppiò!!
Ad Aprile del 1945 arrivarono i soldati russi a liberarci, trattandoci con molto rispetto... e a Settembre riuscimmo a prendere il treno che ci riportava a casa in quanto tutte le linee ferroviarie erano interrotte...
Ricordo ancora oggi quel giorno che avevamo protetto una ragazza tedesca, avvisando la madre e la zia che doveva essere violentata la sera stessa dai soldati russi... la ragazza ebbe il tempo di fuggire...
Rammento il desiderio di trattenerci in quel paese da parte della popolazione locale, italiani brava gente, si usava ancora dire.
Al nostro ritorno, purtroppo non fummo bene accolti, in quanto molti partigiani credevano che avevamo collaborato con i fascisti repubblicani!!!
Nel 1945 le truppe naziste in ritirata fecero delle vere e proprie stragi di soldati italiani per il tradimento e la mancata adesione alla repubblica fascista...
Io e i miei compagni di sventura non abbiamo avuto e mai avremo rancore verso il popolo tedesco, ma speriamo e continueremo a sperare che i popoli non parlino più di guerra e di massacri di innocenti... anche se la storia delle guerre
purtroppo non sembra insegnare!!!


Alcune immagini dell'olocausto,affinchè non si spenga mai la luce di quel ricordo, non ha importanza che esistano i negazionisti di quella mostruosuità del genocidio, l'immane tragedia perpetrata su un popolo, dei prigionieri politici e militari, negli anni anche recenti si sono ripetute altre barbarie,in Cambogia da parte di Polpot,in Cile da parte di Pinochet,in Argentina complice la dittatura militare,in Cecenia per la mancata concessione dell'autonomia di quel popolo da parte del governo russo,in Ruanda nella guerra civile con le responsabilità anche europee, in Darfur complice le autorità politiche sudanesi e più recentemente la dittatura birmana con la dura e criminale repressione sui monaci tibetani e in Kenia,con l'inizio di una possibile guerra civile complice brogli elettorali.
Affinchè questi fatti, questi crimini non passino nelle coscienze di tutti noi,come fatti lontani,che sfiorano appena la nostra visione poichè appresi mediaticamente,anche nella libera e democratica Europa, si affacciano movimenti con ideologie fasciste e naziste,pare con il comune denominatore della xenofobia e del razzismo, per tutti questi motivi la giornata del 27 gennaio sia interpretata come momento di riflessione e del ricordo.



16 gennaio 2011

Se questo è un uomo di Primo Levi




La possibilità di ascoltare tramite la narrazione dell'intera opera di Primo Levi,con il sito della Rai,è necessario avere nel proprio P.C. il programma Real player http://italy.real.com/realplayer ,Scaricabile gratuitamente su questo sito.


Per ascoltare tutte le puntate del libro racconto click radio rai
CLICK RADIO RAI



01 dicembre 2010

Le foibe-Il dramma del popolo giuliano-dalmata



Una delle foibe,un grande buco nel terreno dove venivano gettate vive le persone,cadendo rovinosamente quasi tutti morirono dopo lunga agonia per le gravi fratture e degli stenti.


Con massacri delle foibe o, più comunemente foibe, si intendono gli eccidi perpetrati per motivi etnici e politici ai danni di migliaia di cittadini italiani, durante e immediatamente dopo la seconda guerra mondiale in Venezia Giulia e Dalmazia, per lo più compiuti dai partigiani comunisti iugoslavi di Tito.Negli eccidi furono coinvolti prevalentemente cittadini italiani di etnia italiana e, in misura minore e con diverse motivazioni, anche cittadini italiani di etnia slovena e croata.
Il nome deriva dagli inghiottitoi di natura carsica dove furono gettati e, successivamente, rinvenuti i cadaveri di centinaia di vittime e che localmente sono chiamati "foibe". Per estensione i termini "foibe" e il neologismo "infoibare" sono in seguito diventati sinonimi degli eccidi, che in realtà furono, in massima parte, perpetrati in modo diverso.
Nonostante la ricerca accademica abbia, fin dagli anni '90, sufficientemente chiarito gli avvenimenti, nell'opinione pubblica italiana la conoscenza del tema delle foibe continua a essere influenzata da tesi di parte, che pongono l'enfasi sulle responsabilità che fascismo e comunismo hanno avuto nella vicenda.







Schindler's list



Schindler's list è un film del 1993 diretto da Steven Spielberg, interpretato da Liam Neeson, Ben Kingsley e Ralph Fiennes.
Ispirato al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally, basato sulla vera storia di Oskar Schindler, permise a Spielberg di raggiungere la consacrazione come regista, vincendo l'Oscar per la "miglior regia" e il "miglior film".
Il film è stato girato interamente in bianco e nero, fatta eccezione per la scena iniziale (in cui si vede una candela spegnersi), per la bambina dal cappotto rosso (durante il film) e per la scena finale, in cui i sopravvissuti ancora in vita e i discendenti degli ebrei salvati da Schindler gli rendono omaggio posando ciascuno un sasso sulla sua tomba.

L'ultima scena della pellicola "Schindler's list"

27 novembre 2010

Primo Levi:L'uomo che sopravvisse ad Auschwitz- una sua testimonianza



(Torino, 31 luglio 1919 – Torino, 11 aprile 1987)

E' uno scrittore italiano, autore di racconti, memorie, poesie e romanzi.
Nel 1944 venne deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Il suo romanzo Se questo è un uomo, racconta le sue esperienze nel lager nazista, è considerato un classico della letteratura mondiale.
Primo Levi venne trovato morto nell'aprile 1987 alla base della tromba delle scale di casa sua, dando adito a sospetti di suicidio.

Il racconto della sua vita nel lager

/



Primo Levi-Alcuni brani tratti da "Se questo è un uomo"

Auschwitz